28 Ottobre 2022 |     
 
HOME
   
STUDIO
   
PROGETTI
   
CONTATTI
 

riqualificazione centro storico - noventa di piave (tv)

Il fiume ha posto le condizioni geomorfologiche alla nascita e allo sviluppo della città. Esse sono visibili nella prospettiva del tempo lungo della storia e sono caratterizzate da elementi fisici e morfologici persistenti, che regolano il rapporto tra il territorio e le popolazioni che lo abitano: la necessità di ripararsi dall’esondazione delle acque e di provvedere al loro deflusso, la possibilità di utilizzare la risorsa idrica per scopi alimentari ed energetici, per far girare macine e mulini, per trasportare merci e persone.  La ritrovata coscienza della storica vocazione antropica dei fiumi veneti, di questa antica familiarità con i corsi d’acqua, della vocazione, europea in generale, a far diventare il fiume non solo una pregiata dotazione naturale in rete con il complesso sistema idrografico della pianura e della laguna veneta, ma anche un marchio territoriale capace di valorizzare l’identità storica e culturale di una determinata area o regione, può essere considerato il prerequisito, il filo conduttore che ha guidato l’organizzazione degli interventi progettuali.


Noventa di Piave si trova sul bordo asciutto della piana alluvionale che i depositi del fiume Piave hanno formato prevalentemente nel corso degli ultimi diecimila anni, punto di vista che ha come ambito disciplinare privilegiato quello della geografia. Lungo questa sorta di piano inclinato verso il mare, nel corso del tempo sono “scesi a valle uomini e cose”, compattandosi dove le condizioni fisiche consentivano di ottimizzare l’utilizzo in sicurezza delle risorse che il territorio offre: la possibilità di utilizzare l’acqua per gli scopi civili, per l’agricoltura, per far girare macine e mulini, come strada di comunicazione per uomini e merci.


Il sistema della centuriazione romana, che è fondamentalmente un modo per dividere il terreno in porzioni dalle quali consentire il deflusso delle acque, ben evidente a nord del territorio noventano, trova nel fiume un elemento di rottura, che costringe la maglia ortogonale a subire rotazioni e deformazioni. Gli oggetti che formano il nucleo storico della città di Noventa, si dispongono secondo la linea della massima pendenza attorno ad un vuoto a forma di cuneo incastrato sul bordo dell’argine, secondo un principi insediativo che vede i centri abitati quanto più possibile a ridosso del fiume, ma al riparo della minaccia di esondazione delle acque


Sul tema delle piastre intersecate all’asse centrale è stato costruito il progetto per Noventa. Il percorso che si sviluppa lungo l’asse centrale prende avvio dal fiume e da qui si svolge il nuovo “racconto” urbanistico della città di Noventa, evidenziando un legame ancestrale e imprescindibile con il fiume, che si rinnova ora di nuovi significati. Entrando nella piazza dal tunnel, ma anche valicando l’argine attraverso un sistema di rampe e scalinate, si trova il vuoto delle piazze, l’asse si allarga per gli usi del commercio, del mercato e degli incontri tra le persone. Un percorso alberato ne definisce il margine verso la piazza della chiesa, fornendo ombra a chi vi sosta. Proseguendo, interseca differenti piastre, cioè parti di città caratterizzate da un preciso carattere fisico, tematico e funzionale – il centro anziani, il palazzetto dello sport, lo stadio, le scuole, il municipio, la chiesa e il patronato, le porte di accesso orientale e occidentale, il tunnel, il parco fluviale. Eliminando le attuali discontinuità, attuando precisi interventi di moderazione del traffico, intervenendo con un disegno di dettaglio che ne faciliti la riconoscibilità e che ponga attenzione ai materiali con cui si costruisce lo spazio pubblico, l’asse principale si trasforma in una lunga piazza che interseca i luoghi centrali di Noventa, per concludersi nel parco fluvial


il progetto

Il progetto prevede, per la realizzazione delle sedi viabilistiche, l’applicazione delle regole e dei criteri per la Moderazione del Traffico. Il concetto di integrazione, sul quale si basano i criteri adottati dagli interventi di progetto, in sostituzione della separazione tra flussi di traffico diversi, consente una maggiore commistione di utenti nell’uso della sede viaria nel suo complesso, puntando ad una consistente diminuzione della quantità e della velocità dei flussi veicolari, onde garantire un maggior grado di sicurezza agli utenti deboli, contemporaneamente ad un miglioramento della scena urbana e alla possibilità di fruizione degli spazi collettivi, trasformando la sede stradale in una sorta di piazza lunga. Le strade locali vengono classificate in zona 50, zona 30 e zona 20, e definite, oltre che da limiti e vincoli normativi, da un dettaglio di progettazione capace di conferire un alto livello di vivibilità degli spazi urbani, particolarmente attento alle istanze dei pedoni e quindi ad una modalità percettiva lenta e precisa. Le sedi stradali sono vie di transito ma anche luogo di incontro e di relazione. L’asse centrale e le piazze sono percorribili con le regole delle zone 30 (limite 30 Km/h) e, in modo più esteso, delle zone 20, zone a traffico moderato: i conducenti devono dare la precedenza ai pedoni, le auto devono viaggiare a bassa velocità, i pedoni hanno la precedenza e possono attraversare ovunque, è consentito il gioco dei bambini, la sosta dei veicoli è consentita solo negli spazi segnalati. All’inizio e alla fine della zona 20, appositi segnali illustrano le regole di comportamento da tenere all’interno di tale tratto stradale.


Affacciato sul parco, incastrato in un allargamento del sistema arginale, collegato alla sommità arginale mediante rampe e scalinate, si trova l’argine, assieme all’edicola l’unico volume di progetto, nel quale trovano spazio funzioni (magazzino, bar/cucine, locali per riunioni) di supporto alle attività culturali, fieristiche, ricreative, già oggi presenti nel calendario cittadino, che potrebbero ulteriormente crescere e ampliarsi, in particolare nel settore educativo e didattico